Al cinema Il padrino


                                                 mercoledì 15 marzo 1972 (52 anni fa)


Al cinema Il padrino: Sembrava condannato ad allungare la lista dei soliti gangster movie, oggi è invece considerato un film culto del genere e una pietra miliare del cinema. Il padrino fece entrare il fenomeno "mafioso" tra i colossal di Hollywood senza che il termine "mafia" venisse pronunciato una sola volta nella pellicola.

A cavallo tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio dei Settanta il genere gangster non se la passava tanto bene. L'ultimo significativo tentativo di portare sul grande schermo il crimine organizzato si era avuto nel 1968 con La Fratellanza, prodotto e interpretato come protagonista da Kirk Douglas, sotto la regia di Martin Ritt. Un mezzo flop che la Paramount Pictures cercò di mettersi alle spalle, andando alla ricerca di un soggetto efficace.

L'attesa fu ripagata l'anno dopo, quando debuttò nelle librerie statunitensi il romanzo "Il padrino" (titolo originale The Godfather) dello scrittore italoamericano Mario Puzo, fino a quel momento sconosciuto al grande pubblico, pur avendo tre romanzi all'attivo. Il libro ottenne un successo straordinario, vendendo migliaia di copie anche in Europa (in particolare in Inghilterra, Germania, Francia e Italia).

I produttori hollywoodiani si resero conto che era quello che cercavano: non il solito film sulla mafia, tutto pallottole e sangue, bensì il tragico racconto di un'intera famiglia che mostrava le diverse facce di Cosa Nostra e che non poteva esaurirsi in una sola pellicola. Il progetto venne presentato ai grandi nomi della regia dell'epoca, da Sergio Leone a Peter Bogdanovich, ma tutti declinarono l'invito e la scelta allora ricadde sull'emergente Francis Ford Coppola.

A dir la verità nemmeno lui era tanto entusiasta della cosa e alla fine accettò soltanto nella prospettiva di veder finanziata la sua opera in cantiere, La conversazione, con cui puntava a raggiungere la fama. E' curioso notare come nessuno dei protagonisti coinvolti nella realizzazione del film, compreso lo scrittore Puzo (restio sulle prime a curarne la sceneggiatura), avesse creduto da subito nel progetto. Per il casting si ripeté lo stesso scenario e solo dopo il rifiuto del celebre Laurence Olivier (timoroso di intaccare la sua carriera con il ruolo di un mafioso), la parte del protagonista Don Vito Corleone fu affidata a Marlon Brando (già premio Oscar per Fronte del porto).





Santa Maria Capua Vetere, lì 15 marzo 2024




Informatore Sammaritano
Ferdinando Fusco

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